La procedura sindacale assume una valenza centrale sotto il profilo procedurale per la richiesta degli ammortizzatori sociali, a pena dell'inammissibilità della domanda. Con il presente lavoro, muovendo dall'intervento in materia da parte della Legge di Bilancio per il 2022, sono analizzate le varie fasi del confronto negoziale in relazione alle diverse tipologie d'intervento.
Premessa
Con l'approvazione della L. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022) è stata varata la riforma degli ammortizzatori sociali, finalizzata, in termini sostanziali, all'ampliamento della platea dei relativi beneficiari, nella logica della c.d. universalizzazione differenziata delle tutele. Con l'emanazione del successivo D.L. 4/2022 (c.d. Decreto Sostegni-ter), che ha apportato ulteriori modifiche al D.Lgs. 148/2015, sì è quindi definitivamente assestato il quadro normativo di riferimento per il ricorso agli ammortizzatori sociali a far data dal 1° gennaio 2022.
Con la novellata versione del D.Lgs. 148/2015 è stato esteso a tutti i lavoratori (ivi compresi apprendisti di qualsiasi tipologia contrattuale e lavoratori a domicilio), secondo l'inquadramento del soggetto datoriale da cui dipendono, il sostegno al reddito in costanza di lavoro. Per la verità, i dirigenti continuano a rimanere esclusi dalle tutele della cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, oltre che di quelle del Fis, ma possono rientrare, in base alla previsione dei decreti istitutivi, in quelle degli ammortizzatori sociali sorretti dai Fondi di solidarietà bilaterali.
La fase sindacale: aspetti generali
Uno degli aspetti cruciali delle disposizioni in materia di ammortizzatori sociali continua a essere
il corretto adempimento agli obblighi d'informazione e consultazione sindacale, diverso a seconda del tipo di intervento.